La biopsia cutanea consiste nell’asportazione parziale di una lesione cutanea, tramite prelievo incisionale.
E’ una tecnica con finalità meramente diagnostiche, in quanto consente di inviare un campione di cute all’anatomo-patologo. Viene solitamente eseguita per approfondimento istologico di dermatiti, non completamente diagnosticabili clinicamente.
L’asportazione chirurgica è invece la rimozione “in toto” di una neoformazione cutanea ed ha finalità sia terapeutiche che diagnostiche, in quanto elimina intermante una lesione sospetta (nevica o epiteliale) e ne consente l’analisi istologica.
Lo shaving si differenza dalla biopsia e dall’asportazione chirurgica perché è una procedura che rimuove solamente la parte esterna di una lesione, quella che si sviluppa al di sopra della superficie cutanea. Consente anch’essa l’analisi istologica del pezzo rimosso.
Tutte queste tecniche chirurgiche vengono eseguite in anestesia locale, (come quella eseguita dal dentista), iniettano un piccola quantità di anestetico in prossimità della lesione da togliere.
Nel caso di biopsia o asportazione chirurgica, per favorire la riparazione del tessuto, vengono posizionati i punti di sutura interni riassorbili e punti esterni che dovranno essere rimossi, generalmente dopo 1 settimana ( viso) e dopo 2 settimane (corpo).
Nel caso della tecnica shawing non vengono posizionati punti di sutura; la ferita guarisce spontaneamente applicando medicazioni locali domiciliari.